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Sfratti più veloci: svolta importante per il 2026, cosa si potrà fare

Un nuovo disegno di legge punta a introdurre procedure più rapide per gli sfratti: come dovrebbe funzionare la novità.

Il rapporto tra proprietario e inquilino è da sempre uno dei nodi più delicati della vita sociale. Il padrone di casa pretende ogni mese l’affitto, come da contratto. E l’inquilino è chiamato a rispettare le scadenze. Il punto è che non sempre ce la fa. E talvolta non si impegna neanche per rispettare il contratto. Così facendo diventa moroso. Ovvero in ritardo nel pagamento di un debito. Per legge, la morosità scatta quando l’inquilino non paga due mensilità.

Sfratti più veloci: svolta importante per il 2026, cosa si potrà fare – fotocelerpaolini.it

Certo, l’inquilino moroso non è necessariamente un furbetto. Potrebbe essere semplicemente in difficoltà economica. Ecco perché la legge deve distinguere tra chi non paga per scelta e chi non paga per necessità (la cosiddetta morosità incolpevole). Da qui un conflitto normativo ancora irrisolto tra il diritto di proprietà e il diritto all’abitare. Fino a oggi il proprietario è sempre stato considerato strutturalmente svantaggiato nei procedimenti di sfratto.

Ed è questo il motivo per cui tanti proprietari di casa hanno scelto di lasciare l’immobile libero piuttosto che affittarlo a un inquilino che poi potrebbe dare problemi. A spaventare i proprietari sono innanzitutto i tempi lunghissimi della giustizia civile. Gli sfratti per morosità sono garantiti per legge. Ma, in pratica, tali procedure possono richiedere se tutto va bene mesi o, più comunemente, degli anni, tra udienze, rinvii e ricorsi.

E tutto ciò si traduce in costi legali e amministrativi. Il locatore che non ha incassato l’affitto e che vuole liberare il proprio immobile dove infatti sostenere spese di avvocati e bolli, con costi spesso sproporzionati rispetto al danno economico. A questo si aggiunge poi l’incertezza del recupero. Anche ottenuta la sentenza, l’esecuzione materiale dello sfratto è sempre stata lenta e complicata. Per tirar fuori un affittuario moroso da un appartamento c’è bisogno dell’intervento di un ufficiale giudiziario. E spesso intervengono successive dilazioni.

Sfratti più facili e veloci: il progetto del Governo

Le cose potrebbero cambiare con il nuovo disegno di legge n. 1610, presentato nei giorni scorsi al Senato. La novità introduce una sorta di corsia preferenziale per i proprietari. Secondo tale disegno di legge, se l’inquilino accumula due mesi di morosità, il locatore potrà avviare una procedura amministrativa speciale, senza dover attendere i lunghi tempi della giustizia civile.

Sfratti più facili e veloci: il progetto del Governo – fotocelerpaolini.it

L’obiettivo è quello di ottenere sfratti più celeri e così snellire il carico dei tribunali, storicamente sommersi da cause di sfratto che durano anni e restituire rapidamente la disponibilità dell’immobile al proprietario. Senza però, almeno sulla carta, ledere i diritti dell’inquilino.

Mettendosi nei panni di un proprietario, la questione appare chiara: in Italia ci sono milioni di case sfitte, spesso tenute vuote proprio per paura di non riuscire a liberarle in caso di morosità. Ed è un problema che incide sul mercato degli affitti e, di riflesso, sull’intera economia. La prospettiva dell’inquilino è diametralmente opposta, e per chi vive in condizioni precarie, la tutela contro gli sfratti è una garanzia minima di stabilità.

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Giuseppe F.